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La trattativa stato-mafia

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Procede la comprensione

Per smembramenti e suture

Tragitti di sangue nelle vene, sangue per le strade, sangue nell’esofago

Per il cane è una pista di urina-odore.

Del precariato ricorderemo le infinite possibilità

E l’impossibilità della fine.

Dell’Italia vista dalla luna

Ricorderemo che non muoveva a commozione:

Il proclama

Il ritorno ai livelli pre-crisi

La crescita al tempo di debito

Le bassi vie salariali

Le questioni territoriali

L’ascolto della base

Il ripartire dalle periferie

Le consultazioni

I voti incrociati

Le rivoluzioni del buonsenso.

 

Ci irritava soltanto l’assenza di gravità

Che bloccava le lacrime

In un fondo d’occhi

Scontornando il perdere e il perdersi,

la presa di atto e la presa di coscienza

L’Italia vista dalla Luna non chiedeva la nazionalità

Neppure l’inventava

Non chiedeva protezione

 

L’Italia vista dalla terra chiedeva tempo e spazio

Al nostro sprofondare

Al nostro discernere sui confini

All’addomesticare i cani e le pulsioni

Sul come lasciare come trovato

La montagna e il bagno.

 

L’Italia vista dalla luna esigeva

Un altro tempo e un altro spazio

Per sopportarne la vista.

 Ivan Pozzoni - 09/05/2018 00:03:00 [ leggi altri commenti di Ivan Pozzoni » ]

Bella! :-)

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